La proposta formulata dall’Associazione Veneto Responsabile (reperibile nella nostra home page) è stata oggetto di discussione nei due Forum organizzati in collaborazione con Venezia Opportunità e con la Camera di Commercio di Padova, prima tappe di un road show Veneto che proseguirà nei primi mesi del 2010. Sul tavolo di lavoro il “Manifesto Aperto” per lo sviluppo sostenibile.
Come si esce dalla crisi? Il cosiddetto modello Veneto è ancora attuale? Quali idee e proposte possono essere in grado di accomunare mondo produttivo, economico, finanziario e società civile per costruire un futuro meno incerto del presente? Queste sono alcune delle domande che si è posta l’associazione Veneto Responsabile, rete regionale per la responsabilità sociale d’impresa e di territorio, con l’obiettivo di giungere alla condivisione di un vero e proprio Patto Comunitario Veneto per uno sviluppo sostenibile.
A tale scopo si è dato il via ad un percorso partecipativo (road show), che nei prossimi mesi coinvolgerà diverse province Venete e che ha visto un primo incontro a Mestre con i rappresentanti del territorio Veneziano il 3 dicembre scorso, mentre un secondo incontro si è svolto giovedì 10 dicembre a Padova.
Punto di partenza di entrambi i Focus (così sono chiamate le discussioni che si volgono in tale road show), il “Manifesto Aperto” (reperibile nell’home page del nostro sito), le cui linee guida sono state tracciate da Veneto Responsabile tenendo conto sostanzialmente di quattro aspetti: sostegni alle imprese socialmente responsabili; finanza per uno sviluppo sostenibile delle comunità locali; giovani, impresa e futuro; un’alleanza e un nuovo modello di governance tra pubblico e privato.
L’iniziativa è frutto, come ha sottolineato in apertura dei lavori di entrambe le riunioni, Francesco Peraro, presidente di Veneto Responsabile, della presa d’atto che, quasi unanimemente, politici, rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni di categoria, dei sindacati, singoli imprenditori, economisti, sociologi, insomma buona parte della Società civile, si è detta convinta che la crisi rappresenta una svolta epocale, tanto da far sì che “Nulla sarà più come prima”, tanto meno quel modello di sviluppo che fino ad oggi aveva garantito la crescita della nostra regione.
Da parte dei partecipanti ai due incontri, il riconoscimento che da una crisi come questa, che ha investito ormai ogni settore produttivo, si può uscire solo con una forte coesione (termine poco frequentato in Veneto), con idee innovative e con risorse mirate su progetti condivisi. Essenziale, per gli estensori del Manifesto, la riscoperta e il coinvolgimento attivo delle comunità locali come soggetti capaci di decidere ed orientare gli interventi, più che “oggetti” che subiscono scelte calate dall’alto.
Si tratta ora di capire, è stato detto ai due tavoli di lavoro, coordinati da Marco Caputo, chi e come sia disponibile a mettersi in gioco per creare all’interno delle proprie organizzazioni e nella società, le condizioni affinché il futuro che si è provato a disegnare sulla carta (il Manifesto), possa trasformarsi in realtà.